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Energia
L’energia che unisce: cosa sono le comunità energetiche rinnovabili

16-10-2024

L’energia che unisce: cosa sono le comunità energetiche rinnovabili

"L'uomo è un animale sociale", scriveva Aristotele, e la Storia lo ha ampiamente dimostrato. 

Fin dall’inizio della storia umana le persone si sono unite in gruppi dapprima in piccole dimensioni e in seguito in società sempre più complesse, città, Stati, federazioni, addirittura in entità internazionali (ONU, UE…). 

Ciò è successo per necessità, perché ci si è resi conto che aggregandosi, si riusciva a far fronte a esigenze pratiche. 

Dal punto di vista giuridico la nascita delle comunità energetiche risale al 2018 ma in Italia i primi prototipi risalgono addirittura alla fine del 1800. Venivano chiamate ‘cooperative energetiche’ e sorgevano nelle aree alpine dove non arrivava la rete elettrica poiché la presenza di molti ostacoli naturali impediva la costruzione dell’infrastruttura. L'obiettivo di questi progetti era quindi di fornirsi in modo autonomo e indipendente dal sistema elettrico nazionale, il necessario approvvigionamento energetico attraverso l'utilizzo delle risorse idriche a disposizione. La prima cooperativa energetica fu la SEM – Società Elettrica in Morbegno, fondata in Valtellina nel 1897 che utilizzava la centrale idroelettrica di Cosio per garantire la fornitura energetica a circa 20.000 cittadini.

Con il passare del tempo, le cooperative energetiche furono regolarizzate e incentivante dallo Stato non tanto perché alcune persone non avessero accesso all'energia tramite la rete elettrica nazionale, ma piuttosto perché si è sviluppata una nuova sensibilità nei confronti dell'energia, in relazione al tema della transizione e della sicurezza energetica. L'obiettivo è ridurre la dipendenza da fonti non rinnovabili, come i combustibili fossili, promuovere la produzione di energia pulita, e aumentare il livello di sicurezza energetica, riducendo la dipendenza dall'estero.

Questo cambio di prospettiva sul modo in cui gruppi di persone potevano autoprodurre e autoconsumare l’energia ha portato alla costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili (CER) come le conosciamo oggi. Un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali che producono e condividono l'energia elettrica rinnovabile. Il loro obiettivo è quello di apportare benefici ambientali, economici e sociali sia ai suoi membri che nelle aree in cui operano, promuovendo l'autoconsumo di energia pulita.

Le CER sono state istituite ufficialmente a livello europeo nel 2018 dalla direttiva Renewable Energy Directive II, nota anche con l'acronimo RED II. La normativa, che prevede un sistema di incentivi finanziari e definisce le modalità di costituzione, è stata attuata in Italia tramite il decreto Milleproroghe n°162/2019.

La crisi energetica del 2022 però, ha fatto emergere la consapevolezza che il sistema energetico, così com'era nel 2019, non fosse più sostenibile né dal punto di vista economico né sotto il profilo della regolamentazione. Stato e cittadini hanno pertanto manifestato un interesse crescente nei confronti di una situazione nebulosa e incerta in merito alla sicurezza energetica che abbiamo vissuto. Questo ha portato, il 24 gennaio 2024, il MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) ad aggiornare il decreto, prevedendo un contributo a fondo perduto e una tariffa incentivante sull'energia rinnovabile prodotta e condivisa nelle CER, al fine di promuovere l'autoproduzione e l’autoconsumo di energia e rafforzare la sicurezza energetica nel nostro Paese.

Ad oggi, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) stima che in Italia siano attive circa 36 CER sparse in Piemonte, Veneto, Trentino Alto-Adige e Lombardia. Le altre regioni contano meno di 8 unità, mentre sono circa 100 le comunità che hanno fatto richiesta o stanno completando l'iter burocratico per essere riconosciute come Comunità Energetiche Rinnovabili.

In futuro, con il continuo sviluppo delle tecnologie e l’aggiornamento del quadro normativo, le CER potrebbero diventare una componente sempre più significativa del panorama energetico, decentralizzando la produzione e distribuzione e favorendo la l’indipendenza energetica.

Insomma, le CER rappresentano un modello innovativo per affrontare le sfide energetiche e ambientali del futuro, offrendo un esempio concreto di come la collaborazione tra individui, imprese e istituzioni possa portare a soluzioni sostenibili e vantaggiose per tutti.