02-12-2024
‘PNIEC’ non è il nome di un marziano
Il nome PNIEC non è esattamente intuitivo... ricorda un'onomatopea da fumetto come “slurp” o “splash”.
Il celebre personaggio del film di Steven Spielberg, anziché ET, avrebbe potuto benissimo chiamarsi ‘PNIEC – Povero nanetto inconsapevole e calvo’. Tuttavia, a differenza di slurp, splash ed ET, questa enigmatica sigla è fondamentale per il futuro del nostro Paese. PNIEC, infatti, sta per ‘Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030’, un programma che mira a trasformare il sistema energetico nazionale attraverso il cambiamento tecnologico, l'efficienza energetica e la progressiva sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili.
Predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, insieme al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il PNIEC è stato approvato dalla Commissione Europea e reso ufficiale il 21 gennaio 2020, e aggiornato nel 2024.
Il PNIEC si articola in cinque linee d’intervento, che si svilupperanno in maniera integrata:
· decarbonizzazione
· efficienza e sicurezza energetica
· sviluppo del mercato interno dell’energia
· ricerca
· innovazione e competitività
L’obiettivo è realizzare una politica energetica che assicuri la sostenibilità ambientale, sociale ed economica italiana e faciliti la transizione. Come affermato nel testo ufficiale del PNIEC, “l’Italia condivide l’orientamento comunitario teso a rafforzare l’impegno per la decarbonizzazione dell’economia e intende promuovere un Green New Deal, un patto verde con imprese e cittadini, che consideri l’ambiente come motore economico del Paese”.
Gli obiettivi dell’Italia sono allineati con quelli dell’Unione Europea, che richiede un contributo concreto da ogni Stato membro. Ma quali sono i nostri obiettivi?
1. Copertura FER del 39,4% del consumo finale lordo di energia (in linea con l’UE), suddiviso in 55,4% nell’elettrico, 33% nel termico e 21,6% nei trasporti.
2. Riduzione dei consumi di energia primaria del 43% (rispetto all’obiettivo UE del 32,5%).
3. Riduzione dei gas serra per i settori non ETS del 33% (superiore del 3% rispetto all’UE).
L’Italia, inoltre, dovrà intervenire nel settore residenziale e terziario, in quello dei trasporti e in quello dell’industria.
• Settore residenziale e terziario: ristrutturazione ed efficientamento di tre milioni di abitazioni, con l’adozione di pompe di calore come principale tecnologia di riscaldamento, elettrificazione dei servizi ACS (acqua calda sanitaria), cottura cibi (fornelli elettrici) e efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici.
• Settore dei trasporti: riduzione della domanda di mobilità incentivando lo smart working e aumento della circolazione di veicoli elettrici, con l’immatricolazione entro il 2030 di 4.3 milioni di auto BEV (macchine interamente elettriche), 2.3 milioni di auto PHEV (macchine plug-in hybrid) e 500mila veicoli commerciali BEV.
• Settore industriale: incremento dell’efficienza energetica tramite i Certificati Bianchi (titoli che certificano il risparmio negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento dell'efficienza energetica) e l’Industria 4.0.
Il PNIEC rappresenta l’impegno concreto dell’Italia verso un futuro energetico sostenibile. Gli obiettivi sono ambiziosi ma necessari per garantire un futuro energetico più verde ed efficiente. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini, in questo modo l’Italia contribuirà attivamente alla decarbonizzazione e dell’Unione Europea, promuovendo un Green Deal che farà dell’ambiente il motore del Paese.