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Energia
Un'energia (elettrica!), tante fonti

18-04-2024

Un'energia (elettrica!), tante fonti

Quando accendiamo la televisione, ricarichiamo il cellulare e spingiamo l’indice sull’interruttore della luce, compiamo una serie di azioni molto diverse ma accomunate da un elemento fondamentale della nostra quotidianità: l’utilizzo di energia elettrica. Secondo l’ultimo rapporto ‘Electricity 2024’ dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) la domanda mondiale di energia elettrica crescerà a una media del 3,4% nel biennio 2024-2026. 

Ma che cosa si nasconde dietro a un gesto così semplice e immediato come accendere la luce? Ti sei mai chiesto da dove venga l’energia elettrica che utilizzi tutti i giorni? Come viene prodotta? Che cosa serve per produrla? 

Sono domande che non ci facciamo così spesso, anche perché, diciamocelo, per noi conta il risultato: che la lampadina si accenda e che il telefono sia carico. Se ti chiedessero ‘cosa ti serve per accendere la luce o ricaricare il telefono?’, la tua risposta sarebbe scontata: ‘l’energia elettrica’. Ma se ti chiedessero ‘quale energia elettrica?’, che cosa risponderesti?

La risposta non è banale. Infatti, l’energia in sé - in quanto risorsa - è di un unico tipo e ha sempre le stesse caratteristiche. Ciò che cambia è il modo in cui viene prodotta, e che di fatto ne determina l’impatto sull’ambiente in cui viviamo.

In un certo senso, si può quindi dire che l’energia elettrica non sia effettivamente tutta uguale: sono le fonti da cui viene prodotta a fare la differenza. Ma quale differenza?

Facciamo un esempio molto semplice: energia da carbone ed energia da pannelli solari consentono di fare tutto quello che vogliamo allo stesso modo, ma hanno un impatto differente in termini di emissioni. A parità di prestazione, la seconda è migliore della prima in termini di impatto sull’ambiente, poiché emette meno CO2.

Per orientarci meglio, la prima distinzione da fare è quella relativa alle fonti con cui si produce l’energia elettrica: esistono infatti fonti di energia rinnovabili e fonti di energia non rinnovabili.  

L'energia viene definita rinnovabile se prodotta da fonti rinnovabili, ovvero da risorse naturali come la luce del sole, il vento, la pioggia, le maree, le onde, la biomassa e l'energia termica immagazzinata nella crosta terrestre. Queste risorse hanno il vantaggio di essere disponibili quasi illimitatamente nel nostro pianeta e di rigenerarsi di continuo in maniera spontanea, a prescindere dall’azione umana.

La produzione di energia a partire di queste fonti ha un basso impatto ambientale, poiché avviene a fronte di emissioni ridotte o nulle di CO2 e altri gas serra. Secondo RN21, think tank internazionale incentrato sulla politica delle energie rinnovabili, nel 2023 quasi il 36% dell’elettricità globale proviene oggi dalle energie rinnovabili, e la percentuale continuerà a crescere.

Ma oggi la maggior parte dell’energia elettrica prodotta deriva dalle cosiddette fonti non rinnovabili, perlopiù combustibili fossili o idrocarburi (in primis petrolio e carbone, ma anche gas metano) presenti sul nostro Pianeta in quantità limitata e per questo destinati a diminuire fino ad esaurirsi. La produzione di energia a partire da questo tipo di fonti ha un impatto fortemente negativo sull’ambiente: la combustione di petrolio, carbone o gas naturale (per produrre energia elettrica), sommata alla produzione di calore, è la più grande fonte di emissioni globali di gas serra, rappresentando circa il 64% del totale. 

Un altro aspetto che differenzia l’energia da fonti rinnovabili dall’energia da fonti non rinnovabili è la localizzazione della fonte. Infatti, l’energia prodotta da fonti rinnovabili è prodotta localmente, ovvero vicino ai punti di fornitura: è quindi meno condizionata da crisi geopolitiche, picchi di prezzo o improvvise interruzioni nella catena di approvvigionamento. Per produrre l’energia da fonti fossili invece, si utilizza un processo di estrazione delle risorse che non sempre permette una produzione locale. Infatti, le risorse fossili non sono distribuite uniformemente in tutto il mondo e spesso la loro disponibilità è molto limitata. Quindi, se l’installazione di un pannello solare sul tetto consente di approvvigionarsi localmente dell’energia necessaria, per quanto riguarda l’energia proveniente da fonti fossili ciò non è sempre possibile, come dimostrato dalla crisi energetica del 2022 che è seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. 

All’interno della categoria delle fonti non rinnovabili è da nominare anche un altro tipo di energia, quella derivante da fonti nucleari.

Nel 2023 il nucleare ha contribuito per circa un quarto della produzione di energia elettrica dell’Ue, e più della metà è stata prodotta in Francia. A differenza dell’energia “convenzionale” proveniente da combustibili fossili, quella nucleare può essere classificata come “green”, dato che le centrali nucleari non emettono gas serra durante il processo di produzione di energia. Un altro fattore importante è che, il nucleare è una fonte di energia stabile e costante poiché la fissione nucleare rilascia neutroni che possono provocare altre fissioni, creando una reazione a catena e di conseguenza permette di risolve i problemi di approvvigionamento.

Nonostante questa fonte di energia possa essere una delle chiavi per ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica, il nucleare è visto da 15 dei 27 Paesi europei come una “minaccia” e un rischio per la pubblica sicurezza. Sono ancora vivi i ricordi dei gravi incidenti avvenuti a Černobyl' in Ucraina (allora Unione Sovietica) nel 1986 e il più recente disastro di Fukushima in Giappone nel 2011.  

Che si tratti di guardare la tv o accendere la luce, l’energia che ci permette di fare queste azioni è per noi la stessa, per quantità e modalità attraverso cui ne beneficiamo. Non è la stessa però per quanto riguarda l’impatto che ha sull’ambiente, ed esserne consapevoli è il primo passo per rispettare il nostro Pianeta e tutelare il nostro futuro.